Si sta per decidere l’assetto ospedaliero della provincia di Teramo per i prossimi 40-50 anni senza coinvolgere minimamente le istituzioni che rappresentano nei comuni i 310.000 abitanti della nostra provincia. Lo si sta facendo nel chiuso delle stanze dell’assessorato alla sanità regionale e della ASL di Teramo. Le notizie che trapelano non ci sembrano rassicuranti per i bisogni sanitari dell’intera popolazione e dicono che nel giro di pochi anni è prevista anche la chiusura dell’ospedale per acuti di Giulianova, da sempre il secondo ospedale del teramano dopo quello del capoluogo. Il Consiglio Comunale di Giulianova recentemente ha approvato una proposta di assetto della rete ospedaliera provinciale scevra da campanilismi e fondata su argomentazioni che il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, presente nella seduta, ha giudicato di indubbio valore. Sono passati due mesi e quella proposta sembra essere stata cestinata dalla Regione. Ora è annunciata la venuta del governatore D’Alfonso nella sede del PD e non sappiamo se poi incontrerà anche i consiglieri comunali come sarebbe auspicabile. Ma non è su questo che vogliamo appuntare la nostra attenzione. D’Alfonso ha preannunciato, smentendo l’assessore Paolucci ed il manager della ASL di Teramo Fagnano, che l’ospedale di Giulianova non chiuderà ma verrà rilanciato. Non sappiamo se ci troviamo di fronte all’ennesimo pronunciamento demagogico. Ma se il Governatore vuole fugare ogni dubbio deve impegnarsi affinché si crei un tavolo di lavoro dove le intenzioni della Regione e della ASL vengano illustrate da Paolucci e Fagnano ai rappresentanti istituzionali dei 150.000 abitanti che popolano la costa teramana e l’immediato entroterra. Per fare ciò più che una seduta del consiglio comunale dove si fanno promesse che spesso rimangono lettera morta – come è accaduto in passato con il Governatore Chiodi e con l’Assessore Venturoni – sarebbe più utile che il confronto avvenisse nella Commissione Sanità del Comune di Giulianova integrata dalla presenza di tutti i Sindaci dei Comuni interessati. In quella sede ognuno potrà argomentare compiutamente il proprio pensiero e ascoltare le ragioni dell’altro: chi governa la sanità potrà far conoscere nel dettaglio qual è il disegno che ha in mente per la sanità ospedaliera teramana nell’ambito di quella regionale; i rappresentanti degli Enti Locali potranno, eventualmente, obiettare, controproporre e magari convincere che è necessario fare scelte diverse. Su decisioni strategiche di tale portata passaggi democratici e dialettici di questo tipo dovrebbero essere assolutamente previsti. Non stiamo chiedendo nulla di straordinario. Auspichiamo quindi che in tempi brevissimi questo confronto possa avere luogo.
Giulianova 26 aprile 2017