Yahoo! Vitalizi; la classifica dei paperoni ex parlamentari: Imposimato, D’Alema, Fassino, Veltroni, Cirino Pomicino, De Mita, Mastella etc. Sono comparse, sono solo ed esclusivamente comparse parlamentari.
Il pluripensionato d’oro è nostro, è di Giulianova, ex sindaco, ex senatore, ex consigliere regionale, ex componente del Comitato di controllo, ex segretario scolastico. Ha, pure, il coraggio di lamentarsi. Un “buon uomo”, dimentico del fatto che “Chi fa troppe prediche ha, certamente, qualcosa da farsi perdonare”. In soldoni, un moralista di dubbia consistenza.
Il “buon uomo” scende in campo per l’ennesima volta dall’alto di una sontuosa villa e dei plurimi vitalizi dei quali “lecitamente” gode (circa 9.000 euro mensili lordi, diconsi novemila euro al mese).
Un “buon uomo” che si alza un bel mattino, dopo oltre quarant’anni, e si ricorda che, insieme ai suoi compagni, ha creato ingiustizie e disuguaglianze. Questo “buon uomo”, colpito sulla via di Damasco, animato solo da opportunismo coperto da comoda militanza politica, ha maturato i ricchi vitalizi ed acquisito una lussuosa dimora dove potrebbe ospitare numerosi profughi ed indigenti che a Giulianova non mancano. La dimora si prestava e si presta all’accoglienza. A buon intenditor ….
Ma il “buon uomo” è preoccupato del suo “futuro” politico, nel dubbio tra PD ed Articolo 1.
Un pensiero ci attanaglia: perché, in villa, vi sono 12 stanze da letto e 12 bagni annessi? Ma, a nostra memoria, in famiglia non erano solo in tre?
Per la sua salvifica predica non è partito dagli operai della Rimaflow, una fabbrica ove le maestranze, scaricate dalla proprietà, si sono rimboccate le maniche e si sono buttate nel mercato equo e solidale, mettendo, al centro della loro attività, non il profitto ma il lavoro etico, teso a produrre l’Amaro Partigiano. A proposito, il “buon uomo” non è stato anche un partigiano, benché giovanissimo, ancora in pannolone? Avrà qualche altro beneficio per tale oneroso imberbe impegno?
Al “buon uomo” va ricordato che la sua stagione politica ha prodotto l’impoverimento della società, nazionale e locale. Per paura di prendere un’altra sonora sberla referendaria, i suoi sodali hanno tolto anche i voucher, alla faccia degli operai.
Il “buon uomo” accusa se stesso quando afferma che lui ed i suoi compagni non sono riusciti ad eliminare le diseguaglianze sociali (troppo buono) e non sono riusciti ad aiutare i ceti deboli e le nuove generazioni. Alla fine del suo vanesio eloquio dichiara, però, di temere il ritorno della “destra”, della quale conosce troppo bene le politiche. Noi dell’associazione, ossia il popolo, siamo stanchi dei soprusi e dell’inefficienza dello schieramento di cui il “buon uomo” ha declinato colpe e responsabilità (Federica, Adalberta, Yuri e Gabriele, se ci siete battete un colpo, quel bilancio preventivo da approvare il 4 aprile è pieno di falsità).
“Buon uomo”, quando prendo posizione mi dichiaro e firmo, non sono ondivago (ti ricorda qualcosa in sede di ballottaggio?). Mai sarò e saremo il muro della canaglia. Sarò e saremo al fianco di chi ha bisogno, senza inganni.
Da ultimo, sono disponibile ad un incontro pubblico, per parlare anche del sontuoso muro di cinta, che tanto ricorda l’amata Berlino Est.
E’ gradita la risposta, esclusivamente anonima, com’è costume di chi non vuole –o non può- apparire.
Capogruppo consiliare Linea Retta
Fabrizio Retko