TERAMO – RESTAURO DELLA CAPPELLA PAOLINA –
Venerdì 7 aprile 2017 alle ore 18,30 il Salotto culturale “Prospettiva Persona” (con patrocinio di Fondazione Tercas, Ministero per i Beni artistici culturali e turismo, Ufficio per il progetto culturale della Diocesi di Teramo Atri e Arciconfraternita SS. Annunziata), nei locali provvisori di Via N. Palma 31 a Teramo, interrompe la molto seguita serie dei Venerdì danteschi dedicati ai primi XIV canti del Purgatorio, serie che sarà ripresa in autunoo, per presentare la rubrica “I capolavori restaurati” a cura diSilvio Cutuli, dedicata al restauro della Cappella Paolina
Approfondimento
La Cappella Paolina non è soltanto topograficamente collegata con la Cappella Sistina attraverso la Sala Regia, ma come cappella parva del Palazzo Apostolico Vaticano, sta anche in uno stretto rapporto liturgico con la cappella magna, ridecorata da Sisto IV.
La nuova cappella parva, costruita tra il 1537 e 1539 da Paolo III (1534-1549) e dedicata al suo patrono, l’Apostolo delle genti, aveva anche un’altra funzione specifica. Era destinata a servire durante il conclave come luogo dove si raccoglievano i voti, una tradizione interrotta definitivamente solo nel 1670.
La commissione data a Michelangelo di raccontare sulle pareti laterali in due grandi affreschi storie dei principi degli apostoli, la conversione di Saulo e la crocifissione di san Pietro, aveva quindi in questo luogo un significato programmatico.
Michelangelo mette in scena con la massima tensione il momento di capovolgimento nella vita di Saulo/Paolo sulla via di Damasco: su un raggio di luce, che brilla di nuovo dopo il restauro attraverso tutto l’affresco, Cristo precipita capovolto dall’angolo estremo in alto a sinistra e si lancia verso il persecutore della sua gente schiacciandolo all’estremo bordo inferiore dell’intera composizione.
Restautro. Nel 2002 è iniziato un importante restauro della cappella diretto da Arnold Nesselrath, finanziato dai Patrons of the Arts e condotto dal Laboratorio Restauro Dipinti dei Musei Vaticani sotto la supervisione di Maurizio De Luca; l’intervento ha interessato il recupero delle cromie originarie degli stucchi e degli affreschi, in particolare dei due dipinti di Michelangelo, dei quali si sono occupati direttamente De Luca (Crocifissione di Pietro) e Maria Ludmila Pustka (Conversione di Saulo), con la rimozione dovute a manomissioni successive.
Inoltre, durante i lavori è stato rimosso il rifacimento risalente al pontificato di Paolo VI: si è provveduto, con l’approvazione di papa Benedetto XVI che ha visitato il cantiere il 25 febbraio 2009, a ricomporre il vecchio altare marmoreo, staccandolo però dalla parete di fondo così da rendere possibile la celebrazione eucaristica sia “versus populum” che “versus crucem”; è stato tolto l’ambone e rimessa al suo posto la balaustra. Rimossa la moquette che copriva sia la parte inferiore delle pareti, sia il pavimento, queste ultime sono state restituite al loro aspetto originale.[4]
Infine sono stati restituiti il pavimento marmoreo dell’epoca di Gregorio XVI e la zoccolatura delle pareti in finto marmo, realizzata sotto Pio IX, ed è stato realizzato un sofisticato e complesso impianto di illuminazione a LED con luce bianca con corpi illuminanti non visibili dal piano della cappella ad eccezione di quelli relativi agli otto angeli dadofori.
Il Prof. Silvestro Cutuli www.silvestrocutuli.it
Silvestro Cutuli (Laureana di Borrello 1948). Diplomato all’Accademia di Firenze, ha insegnato nei licei artistici, tenendo personali a partire dal 1981, anno della sua prima uscita al circolo culturale Lo Svarietto di Teramo, sua città di adozione, nella quale risiede e opera. Altre importanti mostre quelle al Castello Cinquecentesco dell’Aquila (1987) e a Grottammare, dal titolo Ingens sylva e cosmogonia virtuale (1996). Ai fini documentari, fondamentale l’antologica organizzatagli prima al MUSPAC (Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila, 2005) e poi al Museo della Pinacoteca Civica di Teramo, dal titolo Silvestro Cutuli NOUS: Magma intelligente, a cura di Luigi Paolo Finizio (gennaio-marzo 2006). Numerosissime e di prestigio le rassegne alle quali è stato invitato. Tra queste: Premi Montefeltro, Salvi, Sulmona, Penne, Vanvitelli, Suzzara, Primavera di Foggia. Dal giugno 1991 al maggio 1992 ha preso parte alla storica rassegna itinerante Horror vacui (Teramo, Ortona, Pescara, L’Aquila), a cura di Antonio Gasbarrini, il critico che maggiormente ha seguito l’itinerario operativo dell’artista. Negli ultimi anni ha prodotto una consistente serie di opere, un vero ciclo pittorico in pittura digitale e stampa lambda su tela, esposte alla suddetta antologica all’Aquila e Teramo. È presente con un’opera al Museo Stauròs di San Gabriele. Nel 2011 è stato invitato alla 54 Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Padiglione Italia, sede regionale Aurum di Pescara.